Cambio di regime in corso – Ritorno d’interesse verso i finanziari dopo la Blue Wave.
Dopo quattro anni consecutivi di sottoperformance, i titoli finanziari hanno iniziato bene il 2021. Al 10 marzo, l’indice MSCI AC Financials supera l’indice MSCI AC di 870pb. Analizzando meglio i numeri, sembra essere ritornato un appetito verso il settore che semplicemente non c’era dall’inizio della pandemia. In particolare, nel periodo dall’inizio di marzo 2020 al 5 gennaio 2021 (data della “Blue Wave” Democratica al Senato USA), i titoli finanziari hanno sottoperformato il 61% dei giorni in cui il mercato è sceso. In sostanza, con i mercati al ribasso, era molto probabile che i titoli finanziari avessero una performance ancora peggiore. Tuttavia, dall’Onda Blu, quel numero è crollato a solo il 35%. Quindi, ora, anche quando i mercati scendono, il settore finanziario sta sovraperformando per circa due terzi del tempo. Si tratta di una svolta sorprendente per un settore a lungo denigrato e considerato come puro beta. Le tendenze sono cambiate e gli investitori ne stanno chiaramente prendendo nota.
BCE – Ottimista sui rendimenti obbligazionari e sulle prospettive economiche.
Dopo settimane di rialzo dei rendimenti obbligazionari, tutti gli occhi erano puntati sulla conferenza stampa del Consiglio direttivo della BCE. Annunciando che avrebbe aumentato il ritmo degli acquisti di asset nell’ambito del suo programma di acquisto di emergenza pandemico (“PEPP”), la BCE ha anche aggiornato le sue previsioni economiche, indicando che i rischi per le prospettive economiche sono diventati più equilibrati. I rendimenti sovrani europei hanno reagito di conseguenza, scendendo di 2-7pb. Sottolineando ripetutamente l’approccio “olistico” e “sfaccettato” della BCE nel valutare le condizioni finanziarie, crediamo che la Lagarde abbia raggiunto il giusto equilibrio nel riconoscere le preoccupazioni del mercato riguardo l’incremento dei rendimenti obbligazionari, sottolineando al contempo le attese per le migliori prospettive economiche. La nostra conclusione è che rendimenti gradualmente in crescita saranno tollerati fino a quando la ripresa economica rimarrà in pista. Le aspettative per la reflazione rimangono vive.
Politica fiscale – Al centro della scena.
Settimana scorsa la Commissione europea (CE) ha pubblicato le linee guida per il ritorno alla supervisione fiscale nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, suggerendo di non riattivarla fino a quando il PIL dell’Eurozona non sarà tornato ai livelli pre-pandemici del 4Q19 (non prima di metà 2022, secondo le stime). Ci sembra una buona notizia, perchè la CE sembra non volersi muovere prematuramente, di fatto posticipando il ripristino della supervisione fiscale al 2023. Ci aspettiamo che la Germania non si opponga a tale sospensione delle regole fiscali nel Consiglio europeo, avendo appena annunciato lei stessa che continuerà a sospendere la regola del “freno al debito pubblico” fino al 2022. Negli Stati Uniti, in linea con le aspettative, il Congresso ha approvato un pacchetto COVID da $1.900 miliardi che, tra le altre cose, fornisce sostegno finanziario diretto a molti americani attraverso assegni da $1.400, un’aggiunta di $300 ai sussidi federali settimanali per i disoccupati. L’attenzione si sposta ora sulla proposta di investimenti in infrastrutture dell’amministrazione Biden: i dettagli scarseggiano ancora, ma il potenziale impatto sulla crescita economica nel lungo termine lo rende ancora più cruciale del pacchetto di aiuti appena approvato.
Le M&A continuano – L’acquisizione di Athene.
Athene è stata a lungo una delle posizioni principali nei fondi azionari di Algebris e questa settimana è stata rilevata da Apollo, che già possedeva ~30% di Athene e che ne gestisce il 100% del portafoglio d’investimento. Nonostante avessimo pensato a lungo che questo fosse il probabile finale per Athene, siamo rimasti sorpresi dal premio pagato (~15%, pagando solo 1xBV (Book Value) nonostante un ROE intorno a 15) e la tempistica, dato che la risalita della curva dei rendimenti era chiaramente di sostegno per Athene. Apollo sta pagando in azioni per Athene. La nostra quota sarà quindi trasferita in Apollo, un titolo che abbiamo posseduto per diversi anni in passato dato che crediamo fortemente nel loro modello di business. L’accordo è altamente accrescitivo per APO, lasciando gli utili distribuibili a ~9x nel prossimo anno (contro 15x per KKR e 19x per Blackstone). Questo per noi sembra molto interessante e nonostante l’operazione, il giorno dell’annuncio, abbia bloccato alcuni dei nostri guadagni sostanziali in Athene, ci aspettiamo di continuare a tenere la posizione finché le valutazioni rimarranno convincenti.
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