Market Views

GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 12 dicembre 2022

Fed – Più lenti ma più in alto
La Federal Reserve terrà mercoledì l’ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) del 2022, in cui verranno forniti anche gli aggiornamenti sulle proiezioni economiche.

A seguito di una serie di dati macro deboli, e dell’inflazione in calo a novembre, la Fed rallenterà il ritmo dei rialzi da 75 punti base (pb) a 50 pb, con un tasso sui Fed funds tra il 4,25% e il 4,50%. Tuttavia, la banca centrale si orienterà verso un tasso terminale più alto di quello indicato in precedenza, probabilmente più vicino al 5%, rispetto all’attuale proiezione del 4,65%. Il mercato del lavoro rimane solido, ma tutti gli altri indicatori indicano un rallentamento imminente, che giustifica quindi un atteggiamento meno aggressivo.

Le previsioni di inflazione saranno probabilmente riviste al ribasso e la Fed dovrà riconoscere una lieve recessione per il 2023. I mercati si concentreranno sul posizionamento della Fed sul tasso di disoccupazione, interpretandolo come indicatore chiave di una politica più accomodante, in caso di rallentamento prolungato.

I membri della Fed hanno trasmesso un messaggio più accomodante, dimostrando di essere più confortati dagli ultimi dati sull’inflazione. Il presidente Powell ha sottolineato l’importanza del continuo calo degli affitti per i livelli di inflazione futura in un recente discorso.

Continuiamo a vedere un tasso terminale vicino al 5% o leggermente inferiore e la possibilità di discutere di potenziali ribassi nella seconda parte del 2023. Il calo dei prezzi delle materie prime e l’imminente rallentamento significano che l’inflazione continuerà a scendere, raggiungendo il 5% entro l’estate del 2023. Continuiamo a ritenere che il picco dei tassi USA e del dollaro sia stato raggiunto. Per la maggior parte, il mercato ha prezzato questo scenario. Detto questo, ci aspettiamo ulteriori rialzi, soprattutto nel comparto valutario e creditizio, vista l’entità dei deflussi registrati nel 2022 e gli attuali livelli di valutazione.

BCE – Atto di bilanciamento
Giovedì la BCE dovrà trovare un equilibrio tra la necessità di rallentare il ritmo dei rialzi a causa della debolezza economica e della stabilità dell’inflazione e la pressione dei membri più aggressivi del Consiglio direttivo per una prosecuzione nella consistenza nel rialzo dei tassi.

Riteniamo che il punto di equilibrio possa essere dato da un rallentamento del ritmo dei rialzi a 50 pb, che porti il tasso sui depositi al 2%, insieme all’inizio del programma di Quantitative Tighteting (QT). La riduzione del bilancio sarà probabilmente poco incisiva e avverrà attraverso una riduzione degli asset a un ritmo di circa 10-20 miliardi di euro al mese, una cifra modesta rispetto ai 95 miliardi di dollari al mese decisi dalla Fed. La banca centrale probabilmente attuerà il programma evitando di rinnovare i titoli in scadenza nell’Asset Purchase Program (APP).

È probabile che le previsioni di inflazione scendano in modo significativo, dato che le ultime proiezioni erano state rilasciate a settembre, quando i prezzi del gas erano più alti del 30%. Anche l’ultimo dato riporta un po’ di sollievo. Vediamo il tasso terminale della BCE vicino al 3%, ma con un maggiore rischio di ulteriori rialzi rispetto alla Fed, dato che i tassi reali sono maggiormente negativi, l’inflazione è più persistente e le spaccature all’interno del Consiglio direttivo sono più profonde.


Team Algebris di Strategie di Credito Globale

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